Il Puntinismo è un movimento pittorico caratterizzato dalla scomposizione dei colori in piccoli punti che, sviluppatosi in Francia verso il 1870, è così denominato dal critico Félix Fénéon. Esso si basa sull’applicazione delle scoperte della percezione visiva e sulle teorie del colore. Il metodo utilizzato presenta un’elevatissima precisione e rende le composizioni statiche, artificiali, fredde, con mancanza di cangiantismo e movimento.
Nell’era moderna però una nuova ”tecnica” artistica ha permesso di riportare il puntinismo in forma digitale, tramite la denominata ”Midi Art”. Ma in cosa consiste?
Il necessario per comporre un’opera digitale con ”Tecnica Midi” consiste in un semplice computer, un programma DAW (Digital Audio Workstation) e molta fantasia. Questa non è una vera e propria tecnica, tutto sta attorno a come l’artista ha in mente di selezionare il pattern di colori per la propria opera digitale, la lunghezza dei file midi da inserire sul Piano Roll (pianoforte digitale per la scrittura manuale delle note musicali) e i suoni che poi, a opera compiuta, andranno a suonare (spesso in una melodia stonata e confusionata) nella playlist di suoni che l’artista ha deciso di scegliere.
La Midi Art quindi non è solo visiva, è anche uditiva. Essa permette in certi casi di riprodurre scenari paesaggistici, ritratti, oggetti, animali, e di conseguenza rendere quella che è l’immagine riportata su schermo come un suono (synth, brass, piano, organ, guitar ecc). La melodia cambia e viene adattata tramite i suoni in base al contesto che si vuole descrivere, per questo la Midi Art deve essere una forma d’arte in cui vista e udito siano un tutt’uno (ad esempio, se riporto sottoforma di file midi l’immagine di un pipistrello, la melodia che ne seguira premendo play sarà una melodia cupa, eventualmente con quell’attmosfera Halloween e spaventosa. Mentre alla rappresentazione di un gattino, la melodia eseguita risulterà allegra, con toni acuti e piacevole all’udito).
Puntinismo e Midi Art sono correlate dal fatto che entrambe per essere riprodotte hanno bisogno di molta pazienza nell’esecuzione e precisione, ma la Midi Art ha il vantaggio di rendere quello che è un file statico a schermo, movimentato, grazie appunto alla musica che ne da un andamento più veloce, lento, allegro, monotono in base appunto al contesto rappresentato.
Alberto Marcuzzo
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